Un Access Point (AP) è un dispositivo elettronico di telecomunicazioni che, collegato ad una rete cablata, o ad un router, permette all’utente mobile di accedervi in modaltà wireless direttamente tramite il suo terminale, se dotato di scheda wireless.
La funzionalità di Access Point è anche normalmente integrata nei più moderni router. I più diffusi fornitori di servizi adsl (Telecomitalia, Vodafone, Fastweb, Mclink, Infostrada, Tiscali) danno in comodato d’uso un router con l’access point integrato.
Quando un solo access point non è in grado di coprire l’area di nostro interesse, è possibile collegare più access point alla stessa rete cablata e/o tra di loro per creare in questo modo una rete più grande. Se collegato ad una rete cablata, esso fa da interfaccia tra la parte wireless di accesso radio da parte degli utenti e la parte cablata di trasporto implementando un cambiamento di protocollo per il trasferimento dell’informazione tra le due sezioni di rete; se invece trasmette informazione tramite collegamento wireless agli altri access point (Wireless Distribution System) funziona come un semplice bridge.
L’AP comunica in broadcast alle stazioni riceventi nel proprio raggio di copertura l’SSID della rete o delle reti locali wireless che sta servendo. Le celle di copertura degli AP sono spesso parzialmente sovrapposte per evitare buchi di copertura del segnale mentre la parte cablata è generalmente una rete Ethernet che può essere a bus condiviso oppure commutata ovvero switchata.
Un Access Point IEEE 802.11 può normalmente comunicare con circa 30 client nel raggio di circa 100 m, anche se il range di copertura può scendere sensibilmente in presenza di ostacoli fisici nella linea di vista, come ad esempio le pareti di un ufficio oppure di una abitazione. La banda di comunicazione può variare molto in funzione di diverse variabili come il posizionamento interno o esterno, l’altezza dal suolo, la presenza di ostacoli vicini, il tipo di antenna, le attuali condizioni meteo, la frequenza radio su cui opera e la potenza di output del dispositivo. La banda dell’Access Point può essere estesa attraverso l’utilizzo di ripetitori e riflettori del segnale, i quali possono far rimbalzare e amplificare i segnali radio che altrimenti non potrebbero essere ricevuti ordinariamente. Sono stati effettuati alcuni esperimenti in questo senso, al fine di permettere l’estensione delle portate delle reti wireless a distanze di diversi chilometri. I protocolli Wi-Fi consentono anche di adattare la velocità di trasmissione nella parte di accesso wireless in funzione della distanza dalla stazione ricetrasmittente.
L’uso tipico di un Access Point è quello di collegarlo ad una LAN e consentire così ad utenti muniti di dispositivi wireless di usufruire dei servizi di rete LAN con in aggiunta il vantaggio della mobilità. In questa configurazione l’Access Point agisce da gateway per i client wireless. Un altro utilizzo è quello di collegare due LAN distinte; ad esempio, se due uffici di una azienda sono separati da una strada pubblica, può risultare economicamente più vantaggioso sfruttare l’etere attraverso due Access Point (uno per ogni sede) anziché portare dei cavi sotto terra (con possibili problematiche di permessi comunali). In questo caso gli Access Point verranno configurati in modalità bridge (ponte).
Reti senza fili a basso costo sono divenute rapidamente popolari verso la fine degli anni ’90 e primi anni 2000 poiché permettono di minimizzare il cablaggio dei cavi di collegamento di rete usati nelle reti ethernet tradizionali, riducendo drasticamente i costi d’impianto oltre ad offrire una certa mobilità nell’accesso. Queste reti si sono diffuse, grazie allo standard Wi-Fi, nelle reti domestiche senza fili e nelle reti pubbliche di accesso a Internet. Le reti senza fili permettono inoltre maggiore mobilità agli utenti, liberandoli dal vincolo di impiego del terminale nei pressi di una presa di rete (es. RJ-45): nell’industria e nel commercio, ad esempio, terminali portatili o palmari wireless consentono agli utenti maggiore operatività, quali la possibilità di compiere operazioni di registrazioni o rettifica di dati, carichi e scarichi di merce, direttamente ed in tempo reale negli archivi degli elaboratori centrali.
Esistono diversi standard wireless per la trasmissione:
- 802.11a con trasmissione max a 54 Mb/s a 5 GHz
- 802.11b con trasmissione max a 11 Mb/s a 2,4 GHz
- 802.11g con trasmissione max a 54 Mb/s a 2,4 GHz
- 802.11n con trasmissione max a 300 Mb/s a 2,4 GHz e 5 GHz
- 802.11ac con trasmissione max superiore a 1 Gb/s a 2,4 GHz e 5 GHz
Gli standard più diffusi sono B/G/N e va anche sottolineato che un access point di nuova generazione trasmette in 3 tipologie di segnali e non 4, poiché lo standard A è ormai obsoleto e troppo lento. Inoltre per ricevere da un access point un segnale di nuova generazione ovvero di standard N è necessario avere la scheda wireless adeguata altrimenti essa si connetterà in modalità compatibile. Naturalmente se accade il contrario, ovvero lo standard adottato non è di ultima generazione ma il dispositivo di connessione del PC lo è, esso si connetterà con lo standard più veloce compatibile a quell’access point.
Attualmente la velocità di trasferimento delle reti wireless è decisamente minore rispetto alle reti cablate, anche se con l’arrivo del WiMAX la situazione dovrebbe cambiare. La velocità massima supportata (al 2009) è di 300 Mbit/s (megabit al secondo), mentre reti cablate raggiungono i 10 000 Mbit/s (10 gigabit Ethernet o 10 GbE).
Un altro problema presente nelle reti wireless è la necessità di misure di sicurezza contro l’accesso abusivo alla rete e l’intercettazione dei dati in transito. Mentre nella rete cablata la sicurezza del mezzo è racchiusa “tra le proprie mura” (e quindi relativamente più semplice gestire il controllo degli accessi al mezzo fisico), in un sistema di reti wireless il “mezzo fisico” è l’etere, per cui un malintenzionato potrebbe ottenere l’accesso alla rete senza fisicamente introdursi all’interno delle mura.
Sono quindi stati studiati diversi sistemi di sicurezza. Una delle tecniche più semplici è quella di consentire l’accesso al proprio Access Point solo ai dispositivi aventi MAC address determinato, ma poiché i MAC address possono essere facilmente clonati, è diventato necessario introdurre sistemi di sicurezza più efficaci. La maggior parte degli Access Point implementano un sistema di cifratura dei dati denominato Wired Equivalent Privacy (WEP), ma anche questo sistema si è rivelato debole (l’informazione è allo stato, decodificabile in pochi minuti attraverso la crittoanalisi). I più recenti Access Point implementano sistemi di crittografia denominati Wi-Fi Protected Access (WPA e WPA2), fornendo più robusti criteri di sicurezza.(la sicurezza assoluta non esiste, per robustezza si intende l’ordine di grandezza del tempo necessario per decodifica:minuti/ore/anni ).